Innovazione

Il Regiograno dell’Alto Adige spegne dieci candeline

21.06.2021
2 min

Segale, farro e orzo: ecco le varietà di cereali locali del progetto altoatesino Regiograno, che quest’anno spegne ben dieci candeline. Nel 2011 è stato lanciato ufficialmente un progetto FSE per aumentare la coltivazione di cereali in Alto Adige. I partner coinvolti sono stati l’Unione Agricoltori e Coltivatori Diretti Sudtirolesi, il Centro di Sperimentazione Laimburg, la Consulenza per l’agricoltura montana (BRING), l’Unione commercio turismo servizi Alto Adige e il TIS innovation park, il cui ruolo di coordinatore all’interno del progetto è ora ricoperto da IDM Alto Adige. Gli obiettivi: aumentare il valore regionale nel settore cerealicolo, sviluppare nuovi prodotti di nicchia di alta qualità, rafforzare i cicli regionali e preservare la diversità delle varietà e il paesaggio culturale. Tutto questo è stato raggiunto: il progetto FSE è terminato ormai da tempo ed è ora autonomo.

Nella conferenza stampa che si è svolta la scorsa settimana, i partner del progetto hanno fatto un bilancio dei dieci anni trascorsi e fornito una prospettiva sul futuro del progetto. Inoltre, è stata presentata anche la cooperazione con il gruppo “Locanda Sudtirolese”, che d’ora in poi punterà sempre più sulla regionalità e sull’utilizzo del Regiograno locale. È infatti fondamentale coinvolgere anche il settore gastronomico e alberghiero, con l’obiettivo di supportare le sinergie tra agricoltura e turismo e aumentare ulteriormente il valore e la riconoscibilità del Regiograno.

Attualmente nel progetto sono coinvolti 56 agricoltori, un mulino e 19 panifici altoatesini, che utilizzano il Regiograno locale per sfornare una grande varietà di pane e specialità da forno con il Marchio di Qualità Alto Adige. I cereali locali vengono oggi coltivati su circa 93 ettari di terreno in tutto l’Alto Adige. La maggior parte del Regiograno è segale, con 64,5 ettari, mentre il farro viene coltivato su 28,5 ettari. Inoltre, viene coltivato anche l’orzo. Il Regiograno viene macinato presso il Molino Merano, che ogni anno riceve circa 350 tonnellate di cereali. La qualità ricopre un ruolo fondamentale, ed è per questo che ancora prima della consegna del Regiograno al mulino, in laboratorio vengono sempre effettuate analisi su alcuni campioni. Solamente dopo aver ricevuto l’approvazione, il grano può essere consegnato al mulino per essere accuratamente pulito, macinato e confezionato.

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