Il termine "sottoprodotto" ha un significato particolare nell'economia circolare, soprattutto nel contesto della produzione alimentare. L'articolo 184-bis del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (noto come Codice dell'Ambiente) definisce chiaramente cosa si intende per sottoprodotto e ne sottolinea l'importanza come risorsa preziosa che non deve essere considerata un rifiuto. In questo articolo del blog, diamo un'occhiata più da vicino a cosa sono i sottoprodotti, quali condizioni devono soddisfare e perché sono fondamentali per l'economia circolare.
Definizione di sottoprodotti
Secondo l'articolo 184-bis del Codice dell'Ambiente, un sottoprodotto è una sostanza o un oggetto che soddisfa tutte le seguenti condizioni:
- Origine nel processo di produzione: la sostanza o l'oggetto deve provenire da un processo di produzione in cui lo scopo principale non è la produzione di tale sostanza o oggetto. Si tratta quindi di un sottoprodotto che viene inevitabilmente creato durante la produzione di un altro prodotto principale.
- Sicurezza d'uso: deve essere garantito che la sostanza o l'oggetto sia utilizzato nel corso dello stesso processo di produzione o di un processo di produzione successivo, sia dal produttore stesso che da terzi.
- Uso diretto senza trattamenti aggiuntivi: la sostanza o l'oggetto devono poter essere utilizzati direttamente senza bisogno di ulteriori trattamenti, ad eccezione delle normali pratiche industriali.
- Uso legale: l'uso della sostanza o dell'oggetto deve essere legale. Ciò significa che tutti i requisiti pertinenti relativi alle proprietà del prodotto e alla protezione dell'ambiente e della salute sono soddisfatti e che non ci si devono aspettare effetti negativi sull'ambiente o sulla salute umana.
Cessazione della qualifica di rifiuto (articolo 184-ter)
Un altro aspetto importante è il passaggio da un rifiuto a un prodotto che non è più considerato tale. Secondo l'articolo 184-ter del Codice dell'Ambiente, un rifiuto cessa di essere tale quando:
- é stato sottoposto a un'operazione di recupero: Tra queste rientra anche il riciclaggio
- soddisfa determinati criteri: questi criteri devono garantire che la sostanza o la proprietà possa essere utilizzata per scopi specifici e che esista un mercato o una domanda per essa.
La sostanza o l'oggetto devono inoltre soddisfare i requisiti tecnici per gli scopi specifici e rispettare tutte le norme e gli standard esistenti per i prodotti. L'uso non deve avere effetti negativi sull'ambiente o sulla salute umana.
L'importanza dei sottoprodotti nell'economia circolare
I sottoprodotti svolgono un ruolo essenziale nell'economia circolare, in quanto consentono un uso sostenibile delle risorse e contribuiscono a ridurre al minimo i rifiuti. Nella produzione alimentare, ad esempio, i sottoprodotti come le bucce, i semi o la sansa della frutta possono essere utilizzati come risorse preziose in altri processi, come nella produzione di alimenti, estratti, oli, mangimi, fertilizzanti o anche come materie prime per la produzione di energia.
Utilizzando i sottoprodotti, le aziende possono non solo migliorare la loro impronta ambientale, ma anche ottenere vantaggi economici. Ciò include la riduzione dei costi di smaltimento e la creazione di nuovi flussi di reddito attraverso l'utilizzo di questi materiali.
Fazit
Riconoscere e utilizzare i sottoprodotti secondo le condizioni dell'articolo 184-bis del Codice dell'Ambiente offre numerosi vantaggi per l'economia circolare. Promuove l'uso sostenibile delle risorse, riduce i rifiuti e contribuisce alla tutela dell'ambiente. Il Circular Food Hub Alto Adige sostiene questi principi e si impegna a utilizzare i sottoprodotti come risorse preziose per promuovere una produzione alimentare sostenibile ed efficiente.
L'implementazione di tali pratiche consente di dare un contributo significativo alla sostenibilità e, allo stesso tempo, di creare benefici economici per l'industria alimentare.
La persona di contatto per l'economia circolare è
Petra Untermarzoner:
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